sabato 2 gennaio 2016

Ancora sul Bail-in

Dal 1° gennaio 2016 sono entrate in vigore le norme sul bail-in, cioè sul coinvolgimento potenziale dei privati nei dissesti bancari. Perciò nelle settimane precedenti si è parlato soprattutto di istituti in crisi: i salvataggi sono stati accelerati in tutta Europa proprio per mettere in ordine le banche prima dell'arrivo del bail-in. Così in Italia la risoluzione avviata nel novembre 2015 per quattro istituti (Banca Marche, Etruria, Carife e CariChieti) ha messo al riparo i creditori non subordinati e i depositanti, pur causando la svalutazione integrale dei titoli subordinati, per effetto delle interpretazioni di Bruxelles sugli aiuti di Stato e delle conseguenze paradossali delle direttive Brrd e Dgs (approvate dal Parlamento e dai governi Ue). Così l'attenzione dei media si è focalizzata sulla solidità delle banche e i rischi per i risparmiatori, anche se le quattro banche in crisi hanno un peso dell'1% del settore italiano. A ben vedere, più che la solidità complessiva del comparto, i casi recenti hanno evidenziato i rischi di procedure di risoluzione che ingigantiscono i problemi invece di ridurli (negli Usa sono fallite 500 banche e nessuno se ne è accorto).

Nessun commento:

Posta un commento