venerdì 10 marzo 2017

Le elezioni del 2017

Questo sarà un anno pregno di appuntamenti elettorali in Europa subito dopo la scelta della Gran Bretagna di uscire dall'Unione Europea.
Il dibattito politico sembra incentrato su questo.
Le prime elezioni sono quelle nei Paesi Bassi dove un sondaggio di pochi giorni fa sembra comunicare a Bruxelles la volontà della maggioranza degli Olandesi di uscire dalla UE. Quanto siano affidabili i sondaggi in realtà ormai non lo sappiamo più, di certo un pochino bisognerà ascoltarli se continuiamo a farli fare.
In Olanda una figura di spicco è Geert Wilder - partito delle libertà. Anti euro, anti Islam, populista e amante di Twitter da cui lancia le sue provocazioni, Wilders  sfida l’attuale primo ministro Mark Rutte in un testa a testa ed è diventato dentro e fuori il vecchio Continente un esempio per molti altri populisti, da Matteo Salvini in Italia al presidente Donald Trump.
Wilder è ovviamente favorito dal malcontento. Ma quale malcontento c'è nei Paesi Bassi? Primariamente un tasso di disoccupazione che aumenta, problema a cui si somma quello delle aziende olandesi che trovano difficoltà nell'accesso al credito (circa il 12%), oltre ad avere il tasso più alto nella zona euro, escludendo la Grecia. Disparità poi si riscontrano a livello regionale con la disoccupazione ad esempio che tocca oltre il 9 per cento della regione di Groningeng , al confine Nord che potrebbe diventare una roccaforte per mr Wilders.
La realtà è che in Olanda di partiti ce ne sono 28 e vige il sistema proporzionale, pertanto dovrà essere formata una coalizione di governo che difficilmente potrà veder coinvolto Wilders viste le sue idee estremiste e, almeno in campagna elettorale, poco da compromesso come il formare una coalizione richiede.
Queste elezioni saranno comunque importanti per le reazioni che potranno suscitare nelle elezioni francesi di maggio.


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