martedì 29 novembre 2016
Etichette:
cina,
deflazione,
economia,
globalizzazione,
inflazione,
mercati,
previsioni,
trump
martedì 19 luglio 2016
I vantaggi fiscali degli investimenti in previdenza
I contributi versati dai soggetti Irpef a forme di previdenza complementare sono deducibili dal reddito complessivo dichiarato ai fini reddituali fino a un importo massimo annuo pari ad € 5.164,57. Gli strumenti di previdenza che concedono la possibilità di poter beneficiare dell’agevolazione fiscale sono due:
- i piani pensionistici individuali (Pip);
- i fondi pensione.
Per usufruire della deducibilità ai fini Irpef dei contributi versati è però necessario rispettare alcune regole di seguito elencate:
- nel limite annuo di € 5.164,57 rientrano tutti i contributi sia personali sia a carico del datore di lavoro;
- il reddito da cui dedurre i contributi può essere di qualsiasi tipo (dipendente, autonomo, di impresa, ecc.);
- non è obbligatorio versare anche il TFR ma, nel caso si versi, non rientra nel limite massimo di deducibilità;
- è possibile dedurre anche i versamenti effettuati a favore di un proprio familiare “fiscalmente a carico”.Infatti, qualora il familiare a carico non possa dedurre per intero i contributi versati la parte di contributo che rimane può essere dedotta da chi ha effettuato il versamento.
domenica 10 luglio 2016
Fondi comuni di investimento
Tutto nasce dai cosiddetti OICR – organismi di investimento collettivo del Risparmio – cioè strumenti finanziari, quali fondi comuni o SICAV (società d’investimento a capitale variabile), che permettono di investire nei mercati di capitali frazionando il rischio.
I fondi comuni sono quindi dei prodotti finanziari, o patrimoni, detenuti da più partecipanti. Ogni risparmiatore può infatti acquistare una quota del patrimonio collettivo, diversificando, tra l’altro, i propri capitali tra i vari mercati, settori economici ed aree geografiche.
I fondi comuni sono quindi dei prodotti finanziari, o patrimoni, detenuti da più partecipanti. Ogni risparmiatore può infatti acquistare una quota del patrimonio collettivo, diversificando, tra l’altro, i propri capitali tra i vari mercati, settori economici ed aree geografiche.
Esistono varie tipologie di fondi comuni, le più note ed utilizzate sono senza dubbio:
- I fondi azionari che investono almeno il 70% del portafoglio in azioni o in obbligazioni convertibili. Sono in genere più rischiosi, ma tendono a garantire guadagni maggiori rispetto agli altri e assicurano comunque oscillazioni inferiori a quelle dei titoli azionari semplici.
- I Fondi obbligazionari che investono prevalentemente in obbligazioni ordinarie e titoli di Stato. Sono meno rischiosi ma anche meno redditizi dei primi.
- I fondi bilanciati che investono in azioni per importi che vanno dal 10% al 90% del portafoglio e hanno lo scopo di bilanciare le diverse forme di investimento in modo da ottenere prestazioni e profili di rischio intermedi fra quelli dei fondi azionari e obbligazionari.
mercoledì 6 luglio 2016
Polizze vita puro rischio
L'assicurazione sulla vita "puro rischio" è uno dei prodotti migliori oggi offerto dal mercato assicurativo. Si presta infatti a svariate necessità di sicurezza fra le quali:
Il contratto è estremamente semplice e prevede la corresponsione di un capitale scelto dall'assicurato qualora (durante la validità della polizza) si verifichi la morte per qualunque causa.
I contratti di norma possono durare fino a 25 anni e possono essere annullati senza disdetta ogni anno dall'Assicurato.
Esistono tariffe più vantaggiose per chi non fuma e la visita medica è prevista solo in caso di capitale elevato o età molto avanzata.
- garanzia per la famiglia nel caso di perdita della fonte di reddito;
- garanzia per gli eredi in caso di mutuo ipotecario;
- garanzia per il socio superstite nel caso di Studi Associati;
- garanzia per l'azienda o lo Studio Professionale nel caso di perdita di un uomo/donna chiave;
Il contratto è estremamente semplice e prevede la corresponsione di un capitale scelto dall'assicurato qualora (durante la validità della polizza) si verifichi la morte per qualunque causa.
I contratti di norma possono durare fino a 25 anni e possono essere annullati senza disdetta ogni anno dall'Assicurato.
Esistono tariffe più vantaggiose per chi non fuma e la visita medica è prevista solo in caso di capitale elevato o età molto avanzata.
Etichette:
morte,
polizze vita,
successione,
tasse
mercoledì 20 aprile 2016
Bail in
Il bail-in è il meccanismo di salvataggio del sistema bancario in un Paese o di una banca dall'«interno». Si contrappone al bail-out, cioè il salvataggio dall'«esterno», da parte dello Stato. Nella crisi ormai pluriennale che attanaglia l'area euro, i primi interventi sono stati all'insegna del bailout: le prime banche sono state salvate, insomma, dagli Stati con i soldi dei contribuenti. Data l’enorme mole di soldi pubblici spesi per salvare le banche negli anni passati (gli aiuti in Germania ammontano a 238 miliardi, in Spagna a 52, in Irlanda a 42, in Austria a 28, in Belgio a 19, in Portogallo a 19), a livello internazionale si è deciso di evitare ulteriori esborsi da parte degli Stati. È nata così la normativa del bail-in: cioè del salvataggio interno. D’ora in avanti, in caso di dissesto di una banca, non saranno più gli Stati a pagare, ma gli investitori privati con un ordine ben preciso. Prima gli azionisti, poi (se il loro contributo non basta a colmare il buco di bilancio) gli obbligazionisti subordinati, poi (se non basta ancora) gli obbligazionisti senior. Solo in seguito possono essere intaccati i depositi, ma solo per le cifre eccedenti i 100mila euro. C’è però un limite: i privati sono chiamati a pagare fino a un massimo pari all’8% il totale passivo della banca. Poi entra in gioco il fondo di risoluzione alimentato dalle banche.
Questa è una prima informazione se vuoi saperne di più c'è un posto dove informarsi gratuitamente grazie al patrocinio del municipio centro est di Genova
Etichette:
bail in,
definizioni,
evento,
informazione
giovedì 14 aprile 2016
Come chiedere la surroga sul mutuo
Introdotta già nel 2007 e successivamente dalla Legge Finanziaria del 2008, nota anche come Legge Bersani, la surroga mutuo è una procedura che consente di trasferire il propriomutuo da una banca a un’altra a costo zero, permettendo di modificare i parametri del mutuo già contratto.
Ti sarà quindi possibile, facendo una richiesta di surroga mutuo, ridurre notevolmente l’importo della rata mensile modificando i parametri del mutuo in corso, come durata e tasso applicato, e lasciando invariato il debito residuo.
Questo ti permette di trasformare il vecchio mutuo in un’offerta molto più conveniente!
Con la surroga del mutuo ti è possibile ottenere anche una somma di denaro aggiuntiva. Tuttavia, in questa circostanza, la sostituzione del mutuo potrebbe svolgersi tramite una procedura differente dalla tradizionale surroga mutuo e, ovviamente, questa operazione comporterà sicuramente dei costi aggiuntivi.
Solamente nei primi 9 mesi del 2015, ad esempio, i mutui surroga hanno avuto un picco di richieste pari al 60% dei nuovi finanziamenti erogati da banche e istituti di credito. Questo perchè, proprio nel 2015 si è verificato un periodo di costo del denaro molto basso, che ha permesso di ottenre mutui a tassi vantaggiosissimi.
Pertanto i mutuatari, onde sfruttare la maggiore convenienza dei nuovi tassi rispetto a quelli del passato, hanno cambiato il proprio mutuo ipotecario già contratto con uno nuovo tramite, appunto, la surroga del mutuo. Ma come funziona la surroga e chi può richiederla?
Definita anche portabilità del mutuo, la surroga del mutuo consente di trasferire il mutuo acceso presso un istituto bancario presso un’altra banca. Questo può avvenute sia se si trattava di un mutuo ipotecario per l’acquisto di un’immobile, sia che il mutuo fosse previsto per una ristrutturazione.
per maggiori informazioni Caterina Savioli 324/8694104
per maggiori informazioni Caterina Savioli 324/8694104
mercoledì 13 aprile 2016
La busta arancione dell'Inps sta arrivando...
La busta arancione dell'Inps è il sistema creato dall'Istituto previdenziale - e ufficialmente denominato "La tua pensione" - che consente ai lavoratori di simulare la propria pensione futura sulla base dei parametri che ne determinano l'importo, ovvero:
- quanto finora versato;
- la retribuzione attesa;
- la data di ritiro dal lavoro.
Il servizio ha lo scopo di rendere consapevoli i lavoratori rispetto alle reali aspettative sul proprio tenore di vita futuro.
Si chiama "busta arancione" perché di questa idea si parla da prima che fosse diffuso internet e dunque si pensava di recapitare a casa dei lavoratori un prospetto in forma cartacea, come peraltro è da tempo in uso in diversi altri Paesi. Il servizio online è disponibile per tutti i lavoratori con contribuzione versata al Fondo Pensioni lavoratori Dipendenti, alle Gestioni Speciali dei Lavoratori Autonomi (Artigiani e Commercianti, Coltivatori diretti, coloni e mezzadri) e alla Gestione sperata. A partire dal 2016, infine, il servizio messo a disposizione dall'Istituto sarà disponibile anche per dipendenti pubblici e lavoratori con contribuzione versata agli altri Fondi eGestioni amministrate dall'Inps.
![]() |
Vuoi un po' di assistenza per avere chiarezza contattami Caterina Savioli 324/8694104 |
martedì 5 aprile 2016
Emissione in scadenza!!! CERTIFICATO PHOENIX AUTOCOLLABLE SU STOXX EUROPE 600 OIL&GAS
Una possibilità di investimento con un buon rendimento e rischio contenuto:
A disposizione per delucidazioni
Caterina Savioli 324/8694104
CERTIFICATO PHOENIX AUTOCOLLABLE SU STOXX EUROPE 600 OIL&GAS
Caterina Savioli 324/8694104
Etichette:
certificato,
investimento,
rendimento,
tassi
giovedì 24 marzo 2016
Liquidazione pensioni dipendenti pubblici e statali come fare
La liquidazione delle pensioni per i lavoratori iscritti a gestioni diverse dalla Cassa Stato, sarà effettuata tramite il sul nuovo sistema (SIN 2). Con circolare n. 54 del 22 marzo 2016, l’INPS fornisce chiarimenti in merito alla presentazione della domanda di pensione e all’avvio automatico della verifica della regolarità delle denunce contributive da parte dell’Ente datore di lavoro.
Con circolare n. 54 del 22 marzo 2016 l’INPS comunica che, cessata la fase di sperimentazione, i trattamenti pensionistici dei dipendenti pubblici iscritti a gestioni diverse dalla Cassa Stato, i cui conti assicurativi individuali risultano migrati nella nuova posizione assicurativa, saranno trattati con la procedura SIN2.
Tale procedura resta esclusa al momento per il personale iscritto alla Cassa Stato, fatti salvi i casi in cui le strutture abbiano attivato, in via sperimentale, la trattazione di alcune tipologie di lavoratori appartenenti alla predetta gestione pensionistica.
La domanda di liquidazione del trattamento di pensione dovrà essere presentata in via telematica direttamente dall’interessato oppure per il tramite del patronato almeno 6 mesi prima della data di collocamento a riposo e consegnata in copia all’Ente datore di lavoro che non dovrà più trasmettere il mod. PA04.
L’eventuale revoca o modifica della data del collocamento a riposo dovrà essere comunicata all’INPS con la massima tempestività tramite l’apposita funzionalità telematica.
I datori di lavoro devono fornire ai propri dipendenti ogni supporto e informazione utile al fine di rispettare il termine dei 6 mesi, che, unitamente alla congruità e correttezza dei dati del conto assicurativo, rappresenta la condizione per garantire all’interessato l’erogazione della pensione alla data prestabilita.
L’Ente datore di lavoro, ricevuta la copia della domanda di pensione, avvierà autonomamente laverifica della regolarità delle denunce contributive, con particolare riguardo al periodo successivo al 1° ottobre 2012, tramite la funzione, messa a disposizione dall’Istituto, denominata “visualizzazione denunce contributive” e nel caso in cui, in sede di verifica della posizione assicurativa dei propri dipendenti, dovessero risultare dei dati mancanti o incompleti, a causa di denunce contributive omesse o non caricate, perché non formalmente corrette, avrà cura di effettuare l’eventuale implementazione/correzione.
La liquidazione della pensione sarà effettuata sulla base della posizione assicurativa sistemata e completa, in caso contrario l’Istituto liquiderà il trattamento di pensione sulla base delle informazioni presenti. E’ da tenere presente comunque, che il trattamento di pensione quantificato in sede di primo pagamento dovrà considerarsi sempre provvisorio.
L’INPS è tenuto ad accettare i modelli PA04 trasmessi fino al 30 aprile 2016 utilizzati al solo fine della compilazione dell’ultimo miglio o dell’inserimento dell’anticipo DMA, ovvero, relativamente ai periodi antecedenti al 1° ottobre 2012, per l’integrazione dei dati giuridici mancanti o incompleti.
Non dovranno essere in alcun modo utilizzati modelli inviati dal 1° maggio 2016.
Etichette:
enti pubblici,
ex inpdap,
inpdap,
pensioni,
previdenza,
statali
domenica 3 gennaio 2016
Finanza in pillole: azioni
Tra gli strumenti finanziari più diffusi vi sono le azioni, titoli
emessi da una società allo scopo di raccogliere fondi necessari per
la sua attività.
Le azioni sono quindi quote di proprietà di una società e ne
rappresentano il capitale sociale (detto anche capitale di rischio,
poiché investendo in una società quotata ci si assume il rischio di
un eventuale fallimento dell’azienda).
Acquistare un’azione significa investire nel business di una società
e legare l’andamento del proprio investimento a quello della
società stessa: se la società fa utili, questi o una parte di essi saranno
redistribuiti agli azionisti sotto forma di dividendi e molto
probabilmente le azioni aumenteranno di valore; se la società
dovesse andar male o peggio fallire, il valore delle azioni sarebbe
pari zero, si sarebbe perso quanto investito.
Nel caso delle azioni il rendimento è dato da:
Uno degli aspetti importati ai quali occorre fare attenzione è legato
all'erogazione del dividendo, che non essendo obbligatoria rimane
a discrezione della società. Al riguardo sono determinanti il ciclo di
vita della società (le imprese in fase di sviluppo normalmente non
sono in grado di distribuire dividendi) e l’andamento del business. Dividendo: porzione di utile di un’azienda viene distribuito agli azionisti come remunerazione del capitale.
Data la rischiosità dello strumento, in genere l’investimento
in azioni riserva buoni rendimenti ma per contenere i rischi
e riservarsi rendimenti comunque soddisfacenti, è sempre
consigliabile optare per un portafoglio d’investimenti diversificato
con al suo interno una componente azionaria, il cui peso può
ovviamente variare in base alla propria propensione al rischio oltre
che ad altri fattori come l’età o gli obiettivi.
sabato 2 gennaio 2016
Ancora sul Bail-in
Dal 1° gennaio 2016 sono entrate in vigore le norme sul bail-in, cioè sul coinvolgimento potenziale dei privati nei dissesti bancari. Perciò nelle settimane precedenti si è parlato soprattutto di istituti in crisi: i salvataggi sono stati accelerati in tutta Europa proprio per mettere in ordine le banche prima dell'arrivo del bail-in. Così in Italia la risoluzione avviata nel novembre 2015 per quattro istituti (Banca Marche, Etruria, Carife e CariChieti) ha messo al riparo i creditori non subordinati e i depositanti, pur causando la svalutazione integrale dei titoli subordinati, per effetto delle interpretazioni di Bruxelles sugli aiuti di Stato e delle conseguenze paradossali delle direttive Brrd e Dgs (approvate dal Parlamento e dai governi Ue). Così l'attenzione dei media si è focalizzata sulla solidità delle banche e i rischi per i risparmiatori, anche se le quattro banche in crisi hanno un peso dell'1% del settore italiano. A ben vedere, più che la solidità complessiva del comparto, i casi recenti hanno evidenziato i rischi di procedure di risoluzione che ingigantiscono i problemi invece di ridurli (negli Usa sono fallite 500 banche e nessuno se ne è accorto).
Iscriviti a:
Post (Atom)